mercoledì 19 dicembre 2007

Queste sono le nostre ragioni:

A seguito della richiesta di ampliamento di 2.600.000 metri cubi, della discarica già sita in località Columbra in Crotone, avanzata a gennaio 2007 dalla ditta SOVRECO s.p.a. di Crotone, si è costituito un movimento civico dall’esplicito nome di “No alla discarica.

Il Movimento “No alla Discarica” oltre a chiedere alle istituzioni locali (Provincia e Comune) di attivarsi per scongiurare il possibile ampliamento della discarica di località Columbra, situata nelle adiacenze del centro abitato di Poggio Pudano che comprende abitazioni, chiese, seminario, istituti di cura, albergo, attività commerciali e nuovi insediamenti residenziali, ha avviato una petizione popolare “Per la tutela della salute dei cittadini, per il recupero del territorio e per uno sviluppo sostenibile della provincia di Crotone” e che prevede al primo punto impegni precisi e concreti per impedire l’ampliamento della discarica già sita in località Columbra in Crotone (Poggio Pudano).

Ad oggi sono state raccolte oltre 12.000 firme.

La nostra contrarietà riguarda, non solo la richiesta di ampliamento della discarica di Columbra, ma anche la richiesta di realizzazione di un impianto di selezione dei rifiuti, visto che nel Crotonese è stato già realizzato un impianto di tale genere in Località Ponticelli, utilizzato, tra l’altro, solo parzialmente poiché, mentre vi dovrebbero confluire i Rifiuti Solidi Urbani dei 27 Comuni della provincia di Crotone, la società mista che gestisce la raccolta dei RSU di gran parte di detti Comuni, conferisce tali rifiuti alla discarica del privato.

Intendiamo, inoltre, evidenziare, come riportato nella relazione conclusiva del Commissario per l’emergenza ambientale nel territorio della regione Calabria, prefetto Antonio Ruggiero, del 24 gennaio 2007, dove si legge: “la sola discarica di Crotone, di proprietà della ditta SOVRECO, accoglie un quarto del totale dei rifiuti prodotti regionalmente e oltre la metà di quelli che finiscono in discarica come tal quale, provenienti in gran parte dai comuni della provincia di Cosenza, per una popolazione complessiva di circa 515.000 abitanti (il 25% della popolazione calabrese)”, in pratica, gran parte della produzione di RSU della provincia di Cosenza viene inviata in discarica nella provincia di Crotone, con la conseguenza di aumentare i costi, incrementare l’inquinamento ambientale complessivo, aumentare il numero delle discariche nel nostro territorio, non rispettare la normativa europea ed italiana di divieto di discarica dei RSU talquali.

In conclusione, la richiesta del privato di aumentare la capacità della propria discarica, così come quella di realizzare un nuovo impianto di selezione, non è motivata sicuramente dalla necessità di affrontare un’esigenza del territorio crotonese, ma dall’interesse diretto di un privato che “più smaltisce e più guadagna”, nonché dall’incapacità dei vari commissari per l’emergenza ambientale che si sono susseguiti in Calabria negli ultimi dieci anni.

Ciò che chiediamo è il rispetto del principio di autosufficienza e del principio di prossimità così come stabilito dal Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Legge Ronchi) e recepito dal Piano di gestione dei rifiuti.

Riteniamo, infatti, che ogni provincia calabrese debba smaltire solo ed esclusivamente sul proprio territorio i rifiuti ivi prodotti.

Chiediamo, inoltre, che sin da ora si cominci a progettare affinché la filiera della gestione integrata dei rifiuti possa essere completata con impianti di lavorazione del rifiuto stesso. Solo così finalmente potremmo trasformare i rifiuti in risorse e non viverli più solo come una minaccia.

Inoltre crediamo che la rinascita ed il progresso del territorio crotonese può e deve passare attraverso la bonifica integrale di tutti i siti inquinati, il monitoraggio e controllo ambientale continuo di tutto il territorio crotonese e non solo delle aree a rischio, per difendere e tutelare la salute ed il benessere dei cittadini.

OLTRE AL DANNO, LA BEFFA:

In risposta a tutta una serie di iniziative che hanno accompagnato la mobilitazione per scongiurare l’ampliamento della discarica di località Columbra, il 31 ottobre scorso con ordinanza n° 6305 (31/10/2007), il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della regione Calabria, ha autorizzato un ampliamento, di 260.000 mc. in altezza, della discarica già sita in località Columbra in Crotone, dove abbancare rifiuti provenienti dal circuito pubblico dei comuni di tutta la regione Calabria.

Per contrastare questo assurdo e pericoloso atto del commissario, il Movimento “No alla Discarica”, ha avviato uno sciopero della fame a staffetta per chiedere la revoca immediata all’Ordinanza.

Ci tocca sottolineare, in primis, la strana commistione tra la data dell’emanazione dell’ordinanza 31 ottobre 2007 e la scadenza del mandato commissariale 31 ottobre 2007.

Questa coincidenza, appare a noi, pilotata e faziosa rispetto alla mobilitazione messa in atto in città per impedire il raddoppio (2 milioni e 600 mila metri cubi di rifiuti in più) di una discarica che già da anni smaltisce rifiuti provenienti da tutta la regione Calabria e non solo, gestita da un privato e situata a ridosso di un centro abitato (quartiere Poggio Pudano – Crotone).

Il movimento, infatti, oltre a tutta una serie di azioni di lotta, di mobilitazione popolare e di incontri istituzionali ha raccolto oltre 12.000 firme di cittadini della provincia di Crotone per impedire il raddoppio della suddetta discarica.

Riteniamo, infatti, in pericolo la tenuta democratica del nostro territorio, rispetto a quello che per la provincia di Crotone, ma per la regione Calabria tutta, risulta essere la madre di tutte le problematiche: la tutela dell’ambiente e dei beni comuni.

Un regime commissariale, infatti, non prevede discussione ed analisi con il territorio, ma ordinanze insindacabili e perentorie.

Giudichiamo, inoltre, debole la posizione di immobilismo assunta dall’Amministrazione Comunale della città che, ancora oggi, nicchia senza prendere posizioni nette contro l’ampliamento e contro l’ordinanza scandalosa del Commissario per l’emergenza ambientale che, invece, autorizza un progetto di ampliamento in altezza della discarica.

Ci fa specie rilevare come, al contrario di ciò che accade nel resto del nostro paese, dove i sindaci spesso sono a capo delle lotte civili per la difesa del territorio, il sindaco della città di Crotone non assuma alcuna decisione ufficiale.

Da lunedì 19 novembre 2007 presso la sede ARCI Provinciale di Crotone è stato avviato un presidio democratico permanente, per chiedere la revoca immediata della suddetta ordinanza commissariale e per lanciare una serie di iniziative di lotta, che culmineranno in una manifestazione regionale che il Movimento intende indire orientativamente per giorno 15 dicembre 2007 a Crotone.

La manifestazione, che intendiamo promuovere, coinvolgerà tutti i movimenti e le lotte territoriali presenti nella nostra regione, puntando a sollevare le problematiche legate alla tutela dell’ambiente nella regione Calabria (bonifiche, difesa delle risorse comuni, aggressione delle coste, etc.), partendo da un no forte e chiaro a qualsiasi ampliamento, in altezza e in larghezza, della discarica già sita in località Columbra in Crotone. Al contempo manifesteremo per chiedere la tutela di tutti i beni comuni, dall’acqua, alla salute, all’istruzione. Manifesteremo per chiedere il rispetto dei diritti e la dignità del lavoro a Crotone, in Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia, il rispetto dei diritti degli uomini e le donne migranti.

Registriamo, ad oggi, l’adesione delle forze sociali (CGIL, CISL, UIL), di alcune strutture di rappresentanza economica (CIA e Lega delle Cooperative), della Curia Arcivescovile, nonché delle tante associazioni ed i tanti cittadini che vivono il movimento.

Invitiamo, ancora, tutte le forze politiche, sociali, culturali ed istituzionali, nonché i cittadini tutti, ad unirsi alla nostra lotta in difesa del territorio e della qualità della vita di tutti i cittadini della Calabria.

Movimento Civico

“No Discarica”

3 commenti:

Unknown ha detto...

sono un cittadino dell'alto crotonese, di Caccuri, mi dispiace non aver partecipato alla manifestazione, per impegni di lavoro,vorrei informare il comitato, che in data 22/12/2007 a Caccuri con un'assemblea cittadina si e' costituito un comitato di protesta contro la discarica sita in località vetrano gestita da valle crati,nella quale confluiscono in questi ultimi mesi 500 tonnellate di rifiuti al giorno indifferenziati della provincia di Cosenza, come si può notare i destini del territorio crotonese in termini di tutela ambientale e di lotta al degrado sono accomunati
dalla necessità di bloccare questa volontà di trasformare questo territorio in una pattumiera, dalle discariche , al potenziale sito per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi miniera di Belvedere Spinello.E' necessario sensibilizzare tutta la provincia con iniziative che vedono coinvolte le amministrazioni e le popolazioni
le associazioni ambientaliste e quant'altro possa aiutare a combattere questa logica di solo profitto a discapito dell'intera comunità e degrado del territorio.Come comitato nascente chiediamo un incontro per progettare un modello comune di lotta. Nicola Di Gioia cell 328/2736998

Anonimo ha detto...

"Come comitato nascente chiediamo un incontro per progettare un modello comune di lotta."
è il modo di ragionare e di lottare:
mutuo soccorso tra i movimenti della società civile.

NODISCARICA ha detto...

siamo molto contenti per la nascita di questo comitato.
ringraziamo il nascente comitato per averci contattato tramite blog.
avrete al più presto nostre notizie.

i recapiti per coloro fossero
interessati si trovano in fondo sulla hompage del blog.

il comitato